SASSARI – Tanto tuonò che piovve. I malumori di questi mesi in seno alla maggioranza cittadina hanno portato oggi a Sassari alle dimissioni della Giunta Comunale e non è da escludere anche la fine anticipata del mandato per Sanna. Anche se è più probaile che le diplomazie al lavoro cerchino di salvare il salvabile impostando una nuova squadra assessoriale. La spaccatura in seno al Pd, però, sembra insanabile. Adesso si apre il tavolo delle trattative, a meno che, come detto, Sanna saluti e lasci. Per adesso questa mossa fa uscire allo scoperto, forzatamente, una parte (quella fortemente critica vicina a Spissu, Ganau e Lai) dei democratici. Ma, anche questo scatto in avanti, che palesa ancora una volta la spaccatura tra consiglio e giunta, non è detto che produca degli effetti benefici. Le posizioni possono restare cristallizate e allora il voto anticipato si avvicinerebbe.
Oggi in aula c’era un punto di fondamentale importanza: la relazione programmatica del primo anno. Passaggio che, a differenza di altri centri, come Alghero, ad esempio, deve essere illustrato e anche votato. I presupposti di un voto negativo c’era tutti. Cosi la maggioranza si è riunita, ma non è più tornata in aula. L’opposizione ha chiesto il numero legale che ovviamente mancava. Subito dopo le cose sono ulteriormente precipitate con l’annuncio delle dimissioni di tutti gli assessori. Momenti febbrili in casa del Partito Democratico che, nella sua parte maggioritaria, ha sempre manifestato una certa insofferenza per l’operato di Nicola Sanna.
I nove componenti della giunta di Nicola Sanna hanno rimesso le loro deleghe nelle mani del primo cittadino. Lettera degli assessori al Primo Cittadino. «Caro sindaco, in questi quindici mesi ci siamo spesi responsabilmente, con tutte le energie disponibili, per affrontare la crisi che il territorio sta attraversando e rispondere nel modo più efficace alle esigenze della nostra cittadinanza. Riteniamo insostenibile questa situazione di instabilità politica e non vogliamo che gli assetti di giunta possano essere utilizzati come alibi per non trovare un accordo. Nel rinnovarti la nostra fiducia, con la stessa lealtà che ci ha sempre contraddistinto e nell’interesse esclusivo della città, rimettiamo nelle tue mani le deleghe che ci hai voluto conferire». A seguire le nove firme. Grazia Manca, Amalia Cherchi, Monica Spanedda, Maria Francesca Fantato, Gianni Carbini, Alessio Marras, Ottavio Sanna, Luigi Polano e Luca Taras.
Stefano Idili