ALGHERO – «I numeri sugli accessi ai Pronto soccorso e relativi ricoveri nei presidi ospedalieri di Alghero ed Ozieri, stanno assumendo livelli davvero allarmanti. Le gravi carenze strutturali, la penuria di posti letto a fronte dei numerosi ricoveri di tipo internistico, molti dei quali associati dalla positività al Covid, stanno generando gravi riflessi sul personale che deve fare i salti mortali per garantire l’assistenza».
La denuncia è diffusa a mezzo stampa dalle segreterie territoriali di Fp Cgil, Cisl Fip e Uil Fpl che puntano nuovamente i riflettori sulle criticità della sanità locale di fronte alle emergenze legate alla stagione turistica estiva. «Pazienti obbligati a lunghe e scomode attese nei Pronto soccorso, per poi vedersi assegnato nell’unità operativa in barella e/o in posti letto aggiuntivi. Se non in appoggio in altre unità operative. Condizioni queste che creano disagi e disfunzioni durante le attività e/o procedure di presa in carico esponendo il personale a rischi di natura professionale» spiegano i sindacalisti Toto Terrosu, Antonio Monni e Augusto Ogana che forniscono qualche dato sulla situazione.
«La medicina di Alghero a fronte di una disponibilità di 42 PL, ha in carico circa 53 pazienti, di cui 10 isolati per Covid. La medicina di Ozieri invece vanta circa 37 PL occupati con l’aggiunta di 6 PL in appoggio, per un totale di 43 pazienti. Di questi circa 14 sono isolati per Covid. I pronto soccorso sono sotto pressione, quello di Ozieri ad esempio si vede ulteriormente ridotto di personale infermieristico quando si ricorre ai trasferimenti dei pazienti in altre strutture».
«Una situazione insostenibile per chi vi opera, medici, infermieri ed oss costretti a barcamenarsi nel caos». Sono in corso degli incontri con la Direzione Sanitaria, dove si stanno condividendo misure riorganizzative e di implementazione del personale, soprattutto OSS ma anche Infermieri. «Ma è del tutto evidente che la ASL di Sassari da sola poco o niente può fare, per cui ci appelliamo alla politica locale ed all’assessore alla Sanità affinché, come in passato, anche le strutture ospedaliere private (Mater e Policlinico) siano chiamate a fare la propria parte e se necessario riaprire le degenze Covid, al fine di decongestionare il sovraffollamento dei presidi pubblici»