OLBIA – Alle prime luci dell’alba, i Carabinieri della Sezione Operativa del Reparto Territoriale di Olbia, unitamente a personale dello Squadrone Cacciatori di Sardegna e militari della Compagnia di Bono e Ottana, hanno tratto in arresto Cristian Pireddu, 29enne di Orani e Giovanni Forma, 28enne di Bottida, entrambi con precedenti di polizia, per truffa aggravata con spendita di banconote falsificate, in concorso tra loro.
L’operazione, denominata “battile” proprio per ricordare la copertina sottosella, è l’epilogo di un indagine portata avanti dai Carabinieri della Sezione Operativa del Reparto di Olbia a seguito del pagamento di una pregiata sella da cavallo con denaro falsificato. Lo scorso agosto, i due arrestati hanno contattato un residente gallurese che aveva inserito un annuncio per vendere il prezioso finimento e dopo varie contrattazioni si sono accordati per un prezzo finale di acquisto di 850,00 €. L’attività investigativa si è rilevata più complessa del previsto poiché i due hanno sempre utilizzato un telefono con scheda “Sim” intestata a un prestanome extracomunitario, l’unico incontro con il venditore è avvenuto in una località poco frequentata e le banconote falsificate risultavano di ottima fattura, tanto che il venditore si è accorto della contraffazione solo successivamente, dopo avere avuto conferma da un money detector elettronico. Nonostante le difficoltà, i Carabinieri sono riusciti a risalire all’identità di uno dei due truffatori per poi chiudere il cerchio e dare un nome anche al complice.
L’autorità giudiziaria ha concordato con l’attività investigativa dei militari e ha emesso due ordinanze applicative della misura degli arresti domiciliari che sono state eseguite stamattina. La perquisizione domiciliare ha permesso di rinvenire e sequestrare la sella, il telefono utilizzato per la trattativa e una banconota falsificata del valore di 50 €. Al termine delle attività, a disposizione del magistrato della Procura di Tempio Pausania che ha diretto le indagini, i due uomini sono stati tradotti alle rispettive abitazioni in regime di arresti domiciliari.
Nella foto i carabinieri in azione
G.V.