ALGHERO – Da oggi entrano in vigore le nuove prescrizioni nazionali e regionali. Come noto, bar e ristoranti devono ancora restare chiudi, ma possono fare il servizio d’asporto. Poco cambia per una città come Alghero che vive dei vari turismi tra cui quello legato ad intrattenimento e svago oltre che all’enogastronomia.
Perciò avere ancora queste attività chiude è un danno enorme per l’economia locale. Del resto, come induca anche Luca Barbagallo, titolare dell’Arcafe’, storico locale del Lungomare, le soluzioni immediate ed emergenziali ci sono e le abbiamo davanti agli occhi. A partire da una maggiore fruizione degli spazi all’aperto. Già da giorni si sarebbe dovuto fare un planning con delle nuove predisposizioni esterne delle attività i modi da essere ha pronti in vista delle riaperture fissate tra fine maggio e primo di giugno. Intanto, nonostante la possibilità di usare ampie aree scoperte, le attività sono chiuse, non arriva la cassa integrazione e nemmeno gli altri sostegni, l’economia e vicina al definitivo collasso. Ripartire, con prudenza, ma al più presto, è vitale.