Stop carbone, avanti gas argon

GONNESA – Addio all’estrazione di carbone, il futuro delle miniere della Carbosulcis è nella ricerca scientifica e nell’innovazione tecnologica alla base del Progetto Aria. Finanziato dalla Regione con 2 milioni e 700 mila euro porterà, tra l’altro, alla produzione di isotopi del gas argon, richiesti in grande quantità perché essenziali per lo studio della materia oscura all’interno del programma nazionale Darkside.

Lo stato di avanzamento delle attività di riconversione degli impianti della società partecipata dalla Regione sono stati illustrati nel corso di una visita agli impianti alla quale hanno partecipato la vice ambasciatrice degli U.S.A., Kelly Degnan, il vicepresidente della Regione Raffaele Paci, l’assessora dell’Industria Maria Grazia Piras, l’amministratore di Carbosulcis, Antonio Martini, il professor Cristiano Galbiati, dell’Università di Princeton e il professor Alberto Devoto, dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, partner scientifici del progetto Aria. La visita si è svolta nel sito minerario e ha interessato in particolare l’area del pozzo Seruci, dove sarà installata una colonna di distillazione criogenica dell’altezza di 350 metri.

“Abbiamo mostrato alla vice ambasciatrice americana il nostro innovativo progetto per le miniere della Carbosulcis, con la collaborazione dell’Università di Princeton e dell’Istituto Nazionale di fisica nucleare, col pieno appoggio della Regione che sta garantendo un importante finanziamento”, dice Paci. “È il nostro futuro puntare sull’innovazione e sulla tecnologia, utilizzare le nostre strutture minerarie, che sono un pezzo importante della storia del nostro passato, per guardare al futuro, passando dalla produzione di carbone alla valorizzazione di queste infrastrutture per fare ricerca e innovazione. Non c’è solo questo esempio, abbiamo anche la miniera di Sos Enattos a Lula che si è candidata per ospitare un laboratorio europeo per lo studio delle onde gravitazionali, e i progetti legati a Sotacarbo. Insomma – conclude Paci – un insieme di vecchie tradizioni minerarie che guardano al futuro, alla nuova tecnologia e a nuova occupazione”.

“Il nostro obiettivo è traghettare l’industria della Sardegna in un’altra era”, afferma l’assessora dell’Industria, Maria Grazia Piras. “Per farlo servono progetti coraggiosi e all’avanguardia. Qui a Nuraxi Figus stiamo portando avanti il piano di dismissione della miniera, così come previsto dal cronoprogramma che prevede la cessazione delle attività estrattive entro quest’anno. Stiamo mettendo le basi per costruire, anche attraverso i programmi di ricerca, opportunità di lavoro per i giovani, i quali stanno dimostrando di saper accettare le nuove sfide che il mondo propone. È compito della Regione accompagnarli in questo percorso con una adeguata formazione e preparazione”.

Nel pomeriggio, a Villa Devoto, il presidente Francesco Pigliaru ha ricevuto la vice ambasciatrice Degnan, in Sardegna per una serie di incontri istituzionali oggi e domani. Oltre alle valutazioni legate all’illustrazione dei progetti e alla storia del sito minerario, l’incontro si è allargato a considerazioni di più ampio respiro sui progetti legati all’ICT e all’internazionalizzazione, all’allungamento della stagione turistica e alla trattativa in atto con la Commissione europea sul tema dei trasporti aerei.

Nella foto il presidente Pigliaru con la vice-ambasciatrice

S.I.