CAGLIARI – Le possibilità erano ridotte al lumicino eppure questa fievole luce è apparsa ed è diventata sempre più forte, fino ad abbagliare tutti, tranne che i giocatori che, non unicamente per colpa loro, non sono riusciti a fare neanche un gol ad una squadra retrocessa e con l’avversaria che, già al primo tempo, perdeva 3 a 0. Una debacle totale: dalla società (Giulini in primis) ai giocatori passando per i vari allenatori. Un risultato che mette a nudo tutte le criticità del Cagliari Calcio che, viste le ripetute occasioni mancate, merita la retrocessione in Serie B.
La Salernitana rimane in Serie A a discapito del Cagliari, che invece retrocede in B raggiungendo Venezia e Genoa. I campani, pur crollando 4-0 in casa contro l’Udinese, conservano il quartultimo posto perché i sardi non vanno oltre lo 0-0 a Venezia. All’Arechi, quindi, può partire ufficialmente la festa nonostante la pesante sconfitta. Il Cagliari si mangia le mani. Una retrocessione che fa male in quanto la squadra di calcio non rappresenta solo una città, ma un’intera regione.