ALGHERO – Non c’è pace per il settore zootecnico sardo. Tra crisi globale e locale, varie epidemie che hanno colpito gli allevamenti, in questi giorni è stata prodotta una norma, in linea con le direttive europee, che limita le piccole attività familiari di suinicoltura che in Sardegna, spesso, rappresentano delle piccole grandi eccellenze e garantiscono boccate d’ossigeno economico. A seguito della normativa prodotta e approvata in Consiglio Regionale, per una decisione del governo isolano, si è scatenata la polemica politica. Una levata di scudi per difendere il “porcetto sardo” e una serie di attacchi e critici verso il Centrosinistra reo di non far “più allevare suini in grado di riprodursi ma soltanto quelli da ingrasso: con un colpo solo cancelleranno ogni forma di piccolo allevamento a conduzione familiare”.
Sul tema è intervenuto anche il capogruppo del Partito Democratico di Alghero, Mimmo Pirisi, sempre vicino alle tematiche legate alla “terra” e dunque in particolare i settori dell’agricoltura e allevamenti, che, ha evidenziato la necessità di fare un passo indietro per farne due avanti. “Basterebbe dire che sara’ necessaria una circolare esplicativa più chiara che tolga qualsiasi dubbio sul fatto che l’uso familiare o autoconsumo si potrà fare garantendo in azienda la presenza della fattrice”, e ancora, “io conosco bene la normativa in quanto sono proprio un produttore a uso familiare o autoconsumo, se avessero fatto qualche confronto pubblico in più non avremo avuto tutto questo clamore”. Parole, quelle di Pirisi, condivise anche da altri esponenti e di altre aree politiche a certificare la bontà della volontà di chiedere un veloce intervento correttivo che possa evitare seri problemi al comparto e ulteriori critiche alla Giunta Regionale.
Nella foto Mimmo Pirisi
S.I.