ALGHERO – Mentre ad alcuni ristoratori algheresi, alcuni pure chef stellati e rinomati in tutto il mondo come nel caso di O’ Neil, non viene dato il via libera per mettere qualche tavolino sui bastioni, ci si imbatte, come sempre, in situazioni di totale e chiara illegalità riguardante il settore del commercio. Alghero mai come questa estate 2016 ha visto una così scarsa presenza turistica oltre che una quasi assente offerta di intrattenimento e culturale, questo al netto degli sforzi portati avanti dai pochi privati che ancora non vogliono mollare e che sono sempre meno. Basta farsi un giro dopo le 22 e, parte qualche rarissima occasione, la Riviera del Corallo sembra lontana anni luce da com’era solo pochissimi anni fa.
Ma nonostante tale evidente situazione di difficoltà che vede tutte le attività avere delle pesanti perdite rispetto anche all’anno passato, da Sant’Anna si è deciso di attuare delle politiche restrittive con regolamenti, controlli a tappeto, multe, stop della musica, chiusura locali e via così. Come se Alghero attraversasse il periodo più florido della sua storia, quando invece è l’esatto opposto. Eppure è inspiegabile e assurdo come faccia un’amministrazione a non comprendere che l’eventuale occupazione del suolo pubblico a fronte di un pagamento piuttosto salato che andrebbe a dare ossigeno alle casse comunali (vero ampliamento della base imponibile e non il paventato arrivo di Equitalia che sarebbe un vero dramma per gli algheresi) riguarda solo degli spazi contenuti e soprattutto un periodo di tempo molto limitato visto che la stagione turistica, almeno questa del 2016, se va bene durerà un mese o poco più. La domanda che si fanno molti, per non dire tutti, è come sia possibile che la classe politica, in particolare almeno alcuni consiglieri di maggioranza, non mettano un freno a questo black-out in cui è finita Alghero.
Nella foto un venditore di accessori e abbigliamento lungo i bastioni proprio davanti ai ristoranti e a pochi metri dai negozi del centro
S.I.