ALGHERO – Non solo il nome di Marco Tedde, già sindaco di Alghero e attuale consigliere regionale, ma anche un dossier per il Presidente Solinas. Questo ha prodotto il coordinamento degli azzurri isolano con La firma del deputato, e guida sarda del partito, Ugo Cappellacci. Un documento che tocca tutti gli aspetti primari e in particolare con una spinta verso la creazione di sviluppo, lavoro e soprattutto indirizzata a risolvere emergenze che si trascinano da (troppo) tempo e che non possono più attendere per essere affrontate (di petto): in primis i trasporti, opere, il nuovo piano casa, le urgenze della sanità e il rilancio e sostegno all’agricoltura con le sue straordinarie eccellenze. Forza Italia, non lo dice, ma è palese che, le due cose (nome di Tedde e proposte programmatiche) vanno di pari passo e sono una sorta di ultimatum affinché i forzisti possano stare fino alla fine in questa maggioranza.
Intanto per Solinas pare esserci il rebus della “quota rosa”. Infatti sul tavolo, dalla maggioranza, sarebbero arrivati solo figure che non considerano l’obbligatoria indicazione di alcune donne come assessori che, però, gli eventuali entranti vorrebbero (anche se non lo dicono) “caricare” su alcuni dei partiti che fino ad oggi non le hanno espresse. In particolare potrebbero essere proprio Psd’Az, Lega o Fdi a fare un nome femminile.
Il documento di Fi inviato al Presidente Solinas. “Caro Presidente, le proposte che seguono rappresentano il contributo del movimento politico e del gruppo regionale di Forza Italia-Sardegna per il rilancio dell’azione della Giunta regionale, la ricerca dei risultati e il perseguimento degli obiettivi di fine Legislatura. Per quanto riguarda l’indicazione della figura da inserire nella rinnovata compagine di governo della Sardegna la nostra proposta per l’Assessorato al Lavoro è l’on. Marco Tedde.
Il Coordinatore regionale. On. Ugo Cappellacci
LE PROPOSTE DI FORZA ITALIA PER GLI OBIETTIVI DI LEGISLATURA. Trasporti e Infrastrutture. Nella Precedente Legislatura, il diritto alla mobilità dei sardi e la continuità territoriale sono stati gravemente compressi, a causa di scelte politiche compiute all’insegna della subalternità allo Stato centrale, all’Unione Europea e di un atteggiamento debole nei confronti di portatori di interessi economici bene individuati o bene individuabili. Gli obiettivi del rilancio del modello con la tariffa unica per Roma e Milano e del ripristino della continuità per le cosiddette “rotte minori” (Verona, Napoli, Bologna e Torino) allo stato attuale sono preclusi dalle interpretazioni restrittive dell’Unione Europea sulle norme del Regolamento COORDINAMENTO REGIONALE SARDEGNA 1008/2008. Tale indirizzo ha sbarrato anche la strada delle politiche per la destagionalizzazione attraverso contributi agli aeroporti o alle compagnie, che potrebbe essere una delle strade percorribili per integrare la cosiddetta “CT2”, nonostante nel 2014 proprio da Bruxelles fosse stato espresso un orientamento favorevole. Poiché la lettera delle citate disposizioni comunitarie in realtà sarebbe assolutamente favorevole alle esigenze della Sardegna, è indispensabile un intervento incisivo sul piano politico, con il supporto del Governo nazionale nei confronti delle Istituzioni europee. Tale azione deve essere immediata per essere compatibile con i tempi dettati dalle procedure vigenti in materia di assegnazione delle rotte. In ordine alla continuità marittima, nel solco delle azioni autonomiste compiute e culminate con la sentenza n. 230 del 2013, che finalmente ha riconosciuto alla Sardegna la possibilità di partecipare alle decisioni attraverso lo strumento dell’intesa, occorre rilanciare il percorso per il trasferimento delle funzioni e delle risorse dallo Stato alla Sardegna. E’ necessario caratterizzare questa fase finale della Legislatura con un’azione incisiva sulle infrastrutture per la mobilità con l’avvio della gara per la realizzazione della 4 corsie SassariAlghero entro febbraio, proseguire l’iter per la realizzazione della trasversale sarda e per la OlbiaArzachena-Palau. Urbanistica e Paesaggio. Un altro obiettivo che può e deve essere raggiunto è l’approvazione del Piano Casa. Con l’approvazione del disegno di legge in Giunta entro novembre, si può confidare in un varo entro febbraio da parte del Consiglio regionale. E’ inoltre improcrastinabile l’avvio delle interlocuzioni con il Ministero della Cultura per la revisione del Piano Paesaggistico Regionale e l’approvazione del Piano Paesaggistico per le zone interne. Sanità. A partire da Gennaio 2022 è stato deciso di superare un modello verticistico, basato su un’azienda unica, perché difficile ha causato un distacco fra cittadino e governance, con forti sperequazioni nell’erogazione dei servizi ai diversi territori.
COORDINAMENTO REGIONALE SARDEGNA Tuttavia la partenza del nuovo modello ha tardato a decollare perché non sono stati adeguatamente definiti i rapporti con l’Azienda di servizi ARES che dovrebbe funzionare da Shared Service Center per tutte le aziende del sistema sanitario regionale. Si rendono necessarie una serie di azioni per accelerare la scelta di cambiamento che è stata fatta e renderla percepibile dalle comunità sarde: 1) Riequilibrio delle risorse umane, prima su base provinciale e su singola AS; 2) Autonomina finanziaria alle ASL e trasferimento alle stesse delle funzioni in materia di reclutamento e organizzazione del personale. 3) Esatta definizione con DGR attuative dei compiti di ARES e sigla di accordi di gestione con ogni singola ASL e AO. 4) Apertura di un tavolo nazionale sulla modifica della spesa privata convenzionata per abbattimento delle liste d’attesa e superamento del criterio storico dei tetti di spesa. Riequilibrio attraverso accreditamenti Posti letto delle strutture private convenzionate. 5) Apertura di un tavolo di collaborazione con Medici di Medicina Generale per iniziare sperimentazioni di forme associative di medicina e prevenzione territoriale sulle province maggiori. 6) Revisione dei criteri di remunerazione per le sedi disagiate e periferiche. 7) Per fronteggiare quella che appare un’urgenza perpetua, occorre varare un Piano per l’abbattimento delle liste d’attesa. Occorre inoltre definire entro 6 mesi gli investimenti in 4 grandi strutture Ospedaliere di nuova generazione (Sassari, Cagliari, Alghero e Sulcis), mediante un accordo con Cassa depositi e prestiti, Ministero Salute (ex art.20 fondi edilizia ospedaliera) e fondi strutturali che possono coprire il finanziamento. Questo può portare a definire una DGR che materialmente inizi il processo di strutturazione portando ad ingenti risparmi energetici, di consumi di beni sanitari ma soprattutto di efficiantamento delle risorse umane. E’ necessario altresì avviare gli investimenti della missione 6 del PNRR per le case di comunità e COT (centrali operative territoriali) gia’ previsti nei milestone e programmati. COORDINAMENTO REGIONALE SARDEGNA Altrettanto importante è la riconversione e costruzione di strutture di post acuzie nel Centro-Nord della Sardegna, che attualmente soffre una grave carenza di RSA, strutture riabilitative, hospice e per la cura Dializzati. Infine occorre avviare la sperimentazione per ogni ASL di piattaforme di telemedicina coordinate secondo logica di integrazione a livello regionale da ARES. Agricoltura. I settori tradizionali della nostra economia non rappresentano soltanto il passato e il presente della nostra isola, ma possono diventare anche fonte di nuova occupazione per il futuro. Rispetto ad altre Regioni la Sardegna ha un’amplissima disponibilità di terre coltivabili e notevoli possibilità di crescita dei livelli di produzione agricole ed agroalimentari. Le nostre proposte: • Forza Italia chiede la costituzione di una “task force” per evadere tutte le richieste di contributi e le spettanze dovute al comparo agropastorale (analogo discorso vale anche per gli artigiani) • Incoraggiare la distribuzione dei prodotti agroalimentari sardi nelle strutture alberghiere, riprendendo quel filone avviato con la legge regionale n. 1 del 2010, che prevedeva azioni concrete per la diffusione dei prodotti sardi presso le grandi catene di distribuzione, nelle scuole e in tutti i servii di ristorazione collettiva. • Promuovere una visione multi-funzionale, che veda realmente l’agricoltore coinvolto anche nel settore turistico come produttore del bene che arriva nelle tavole dei visitatori. • Creare un’unica cooperativa di secondo grado, con il sostegno della SFIRS, che unisca tutte le cooperative di produttori al fine di superare una volta per tutte la guerra dei prezzi sul pecorino e mettere al riparo chi produce da logiche che mettono in ginocchio le aziende. In questo modo, con un unico manager, si potrebbe coordinare la vendita del prodotto e metterla al riparo dalle speculazioni, liberando le famiglie dalle trattative che le costringono a svendere il frutto del loro lavoro per non soccombere. • Creare un sistema promozionale che si innesti nella rete delle Cortes Apertas e delle numerosissime sagre, mettendo al centro la qualità dei prodotti della nostra terra”