CAGLIARI – “Crediamo che il Presidente Pigliaru debba pensare seriamente di sostituire con effetto immediato l’assessore della sanità per la sua totale inadeguatezza dimostrata nel mettere in campo azioni di contrasto e gestione della piaga del diabete.” I Consiglieri regionali di Forza Italia Marco Tedde e Edoardo Tocco tornano sul delicato tema della insufficiente gestione dei problemi creati dal diabete, che in Sardegna colpisce direttamente circa 100.000 persone e indirettamente circa un quarto dei sardi, con un’incidenza che risulta fra le più alte al mondo.
Tedde sottolinea che agli atti di sindacato ispettivo di Forza Italia Arru risponde in modo rassicurante, affermando che per gli interventi a favore dei diabetici non ci sono problemi di risorse. Ma prosegue, invece, nel suo assoluto immobilismo. “Da circa 15 mesi siamo in attesa che vengano distribuiti i microinfusori di insulina e i misuratori di glicemia. Ma i sardi sperano anche di potere utilizzare i farmaci di nuova generazione che oggi sono vietati da una decisione singolare della Commissione del Prontuario Terapeutico Regionale (PRT), che non presenta al suo interno specialisti in diabetologia e che valuta l’appropriatezza terapeutica dei farmaci, l’equivalenza tra i principi attivi impiegati per la cura di gravi patologie e la rimborsabilità dei medicinali da parte del Servizio Sanitario. Attività che, invece, secondo il Consiglio di Stato e la Corte Costituzionale competono solo all’Agenzia Italiana del Farmaco. Tutte le regioni italiane, tranne la Sardegna, distribuiscono gratuitamente i microinfusori di insulina e i misuratori di glicemia -denunciano Tedde e Tocco-. Ma contrariamente a quanto accade nella nostra isola –segnala l’ex sindaco di Alghero- provvedono anche al rimborso del costo del nuovo farmaco per la cura del diabete di tipo 2 in grado di minimizzare le pericolose ipoglicemie, costituito da un’associazione tra insulina basale e un analogo del GLP-1.
“Secondo i due consiglieri regionali di FI Pigliaru e Arru debbono una volta per tutte capire che questa arretratezza sanitaria della Sardegna provoca si riduzioni di impegno finanziario immediato, ma aumenta le ospedalizzazioni per complicanze croniche della malattia con conseguenze sanitarie devastanti e costi sociali elevatissimi. Questi -chiudono Tedde e Tocco- sono i motivi che ci hanno spinti a depositare l’ennesima interrogazione.”
Nella foto l’Ospedale di Sassari
S.I.