ALGHERO – Un caleidoscopio di colori e suoni, questo sono The XX. Il concerto di Milano, di lunedi scorso al Forum di Assago, ha dimostrato che la band è oramai una colonna dell’Olimpo musicale mondiale. Uno show perfetto che mostra tutti gli aspetti del trio inglese. Da quelli più introspettivi, anche con solo chitarra voce, dove Romy Croft oramai dimostra di avere delle gran doti canore, fino alle esplosioni di elettronica targate Jamie Xx alle linee di basso, profonde e minimali, Olive Sim, senza trascurare una inedita empatia con l’audience da navigati performer.
Oggi gli Xx è come se avessero aggiunto molte più tonalità alla loro tavolozza. Una sorta di pittori contemporanei tra i migliori descrittori della musica moderna che ha le radici nella malinconia ed essenzialità della prima new-wave (Three Immaginary Boys su tutto) attraversa le angolature del glitch-pop berlinese (vedi Lali Puna) e arriva all’elettronica che non può non fare riferimento anche ai maestri Depeche Mode coloro che riuscirono (e riescono tutt’ora), meglio di tutti, a racchiudere nella forma canzone le sonorità da club, ma anche a proposte più attuali, almeno nella creazione dei beat, come Burial, Evan Christ e Four Tet.
Dopo un primo fenomenale album in bianco e nero, l’omonimo, il secondo a tinte pastello, Coexist, adesso The XX vogliono colorare il mondo con i loro brani e anche il live show riflette, in tutti i sensi, questa volontà. Dei mega specchi roteanti che invadono l’arena con effetti variopinti creando una sensazione unica di calore e dunque di particolare link col pubblico. Tutto questo nella data di Milano, con un pubblico caldo e coinvolto come non sempre accade, dove già anche la scaletta, che caratterizzerà tutto il tour, appare più che azzeccata. L’apertura con “Say something loving” cattura subito l’ascoltare e lo rapisce per il viaggio multicolor degli artisti inglesi. E poi la navigazione dentro i tre album con anche un crescendo di scariche di elettronica, tanto da catapultarci quasi ai festival estivi, del dj/drummer fino ad arrivare “Loud Places”, brano down-tempo del suo progetto solista, ma sempre con la voce ammaliante di Romy.
E dopo canzoni oramai simbolo come Crystalized, Vcr, Infinity, Fiction, Shelter e una brevissima pausa, rieccoli sul palco per stregare definitivamente il pubblico e farli pensare solo ad una cosa: rivederli al più presto dal vivo. Hold on, Intro e Angels. Tra balletti e lacrime, la cosa più bella è vedere migliaia di persone (il concerto era sold-out) andare via con grandi sorrisi e felici di aver partecipato alla data di un tour che, inevitabilmente, incastona The Xx nella storia della musica.
Nella foto The Xx a Milano (da Rolling Stone)
Stefano Idili
La scaletta del concerto di Milano di lunedi 20 febbraio
Say Something Loving
Crystalised
Islands
Lips
Brave for You
Basic Space
Performance
Too Good
Infinity
VCR
Dangerous
I Dare You
A Violent Noise
Fiction
Shelter
Loud Places
On Hold
Intro
Angels