ALGHERO – L’annata 2016 verrà ricordata come una delle peggiori stagioni turistiche di sempre. Almeno fino ad oggi lo è. Come accade spesso in questi casi al netto dei dati, seppur faro di ogni ragionamento, e delle varie comunicazioni, più o meno partigiane, sono i fatti a raccontare al meglio di ogni cosa la realtà. Dopo 60, ovvero da quando ha aperto, quest’anno, salvo ripensamenti dell’ultim’ora, l’Hotel Las Tronas chiuderà. L’albergo extralusso divenuto anche un brand della bellezza della Riviera del Corallo, incastonato in una baia potenzialmente dal valore immenso. Tra i bastioni e il colle del Balaguer, oggi zone prive di cura e riqualificazione. Tra balaustre provvisorie (da due anni) ammassi di alghe putrescenti e una struttura come il Cavall Marì che da solo imprimerebbe un impulso al settore turistico, se dato dato in mano a privati con possibilità di grossi investimenti, si trova la meravigliosa struttura ricettiva.
Diminuzione dei voli, offerta turistica quasi inesistente, decoro e pulizia della città ai minimi termini, nessuno spazio per l’intrattenimento pubblico al chiuso e soprattutto un’assoluta mancanza di strategia e regia turistica negli ultimi anni tra Comune, Regione e territorio hanno prodotto una pessima condizione tanto da far pensare ai proprietari di chiudere i battenti per i mesi invernali. Una scelta che si vuole scongiurare. Ma che, come spiegato al meglio dall’intervista di Algheronews a titolare Vito La Spina, non dipende certo dai tagli della Ryanair, ma, come detto, da tutta una serie di fattori non positivi che questi ultimi anni hanno acuito i loro effetti negativi e anche devastanti.
Nella foto Vito La Spina
S.I.