ALGHERO – “Che le tasse vadano pagate, non ci sono dubbi. Concorrere alle spese della comunità attraverso i tributi è uno dei doveri fondamentali di ciascuno ed è ciò che, di fatto, rende lo stato, in tutte le sue espressioni, davvero una res publica, un qualcosa di tutti. L’art. 2 della Costituzione ci richiama – nessuno escluso – all’adempimento dei «doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale» e la solidarietà economica e sociale si realizza attraverso il pagamento delle tasse”. Cosi il Partito Democratico, tramite il segretario Mario Salis, riguardo l’annosa questione dei tributi locali.
“Ma in una democrazia è fondamentale che il sistema si fondi su un rapporto di fiducia e collaborazione tra cittadino e fisco, come peraltro previsto nello statuto del contribuente (Legge 27 luglio 2000, n. 212). Ebbene, ci chiediamo cosa ne sarà del rapporto di fiducia tra Algheresi e Istituzioni locali, quando il «contenzioso» tra l’attuale Amministrazione Comunale e la STEP avrà messo con le spalle al muro tante imprese e famiglie della nostra comunità”.
“La STEP è la società privata a cui la passata amministrazione decise di affidare la riscossione coattiva dei tributi non versati. Noi del PD, che eravamo e restiamo fortemente contrari, avremmo preferito non affidarci ai privati, suggerendo invece di rafforzare la SECAL, la società partecipata che dal 2005 accerta e riscuote i tributi. Ma non ci fu verso. L’attuale amministrazione ha deciso di non rinnovare il contratto di appalto della STEP, in scadenza a fine maggio”.
E fin qui, come disse giunto al quinto piano l’uomo che s’era gettato dal decimo, tutto bene. È accaduto però che la STEP, di contro, ha cominciato a inviare in fretta e furia migliaia di avvisi di pagamento per le annualità che vanno dal 2014 al 2019, senza tenere conto del delicato momento che stiamo vivendo. Ancora nel pieno di una tremenda pandemia che non ci risparmia lutti e rinunce, che sta mettendo a dura prova il nostro tessuto economico e sociale, spingendo sempre più famiglie sull’orlo della povertà, né la STEP né l’attuale Amministrazione sembrano preoccuparsi dell’impatto devastante che, in molti casi, queste cartelle potrebbero avere. Magari possiamo anche considerare immorale il fatto che una società privata non se ne preoccupi, di certo non ci stupisce. Stupisce invece che non se ne preoccupi chi, della cosa pubblica, se ne dovrebbe prendere cura.
Forse, nel momento in cui si assumeva la legittima decisione di non rinnovare l’appalto, bisognava prima assicurarsi che le imposte ancora dovute fossero dilazionate, vista la drammatica situazione. Sia per evitare che qualcuno potesse precipitare nella disperazione, sia per non colpire ulteriormente il tessuto economico, già messo al tappeto dall’epidemia. Ma soprattutto per tenere vivo il riferimento alla solidarietà economica e sociale invocato dalla Costituzione, salvaguardando quel rapporto di fiducia e collaborazione reciproca tra Istituzioni e cittadini che, a causa di queste scelte scellerate, rischia di incrinarsi per sempre.