Tributi: assoluzione per Secal

ALGHERO – “La Secal negli ultimi due anni, ancorchè determinata nell’intraprendere concretamente l’attività di riscossione coattiva, non è stata posta nelle condizioni di poter porre in essere le necessarie iniziative”. Queste le parole contenute nella relazione del tecnico dott. Nicola Zamboni, incaricato dal presidente della società Salvatore Marino al fine di fare luce sul lavoro dell’organismo che si occupa di tributi creato dall’amministrazione Tedde. [Nota Presidente Secal SpA su parere dott. Zamboni].

Relazione che non doveva essere diffusa e che invece, come asserisce lo stesso Marino, l’amministrazione Bruno ha utilizzato per costruire il castello delle motivazioni per sopprimere la stessa Secal e soprattutto per realizzare la delibera che oggi giunge in Consiglio con la quale la maggioranza, o meglio parte di essa, vorrebbe sopprimerla. Senza considerare che i dati utilizzati per definire il dispositivo sono sbagliati e ci sono errori macroscopici. Ma il presidente non ci sta e, come da virgolettato riportato, emerge un parere che assolve totalmente i vertici e l’operato dell’azienda. Mentre il dito viene puntato sui governi cittadini che si sono succediti che non hanno dato i mezzi idonei per poter operare. Per questo appare sempre più oscuro il motivo della volontà dell’attuale giunta e in particolare dell’assessore Tanchis di chiuderla se non, come “mormorato” dalle opposizioni, per cancellare “una furia iconoclasta di cancellare ogni cosa appartenga alle passate amministrazioni”.

Al netto di questo discorso. Questo pomeriggio la maggioranza formata da Udc più sinistra deciderà se e cosa farne della Secal. Intanto a quanto parrebbe dalle parole emerse in commissione dall’assessore Tanchis i lavoratori andrebbero in mobilità ciò significa che se la nuova eventuale società di riscossioni non li ingloba nel proprio organico potrebbe finire sulla strada. Ma questa è ancora un possibilità apparentemente remota visto che voci dell’ultim’ora danno probabile per un maggioranza divisa sulla delibera che a quel punto potrebbe stoppata e fatta ritornare a Sant’Anna.

Nella foto Salvatore Marino

S.I.