ALGHERO – Crisi economica acuita dagli elevati costi dell’energia, nello specifico il gasolio, e da scelte politiche che limitano l’attività del settore pesca. Per questo, negli scorsi giorni, anche ad Alghero c’è stato un presidio al porto al fine di portare all’attenzione di tutti le difficoltà che attraversa il comparto. “Sono troppe le restrizioni che giungono dall’Europa e su cui la politica italiana dovrebbe intervenire, altrimenti saremo costretti a fermare tutte le barche e lasciare tante persone senza lavoro”, commentano i lavoratori tra cui Alessandro Cinque, imprenditore del mare che fornisce il pesce a diverse attività ad Alghero. E ancora: “Ci imporranno di uscire in mare per soli 158 giorni che per noi è una mazzata a cui va aggiunto il record del costo del gasolio”. Inoltre è stata segnalata la difficoltà di reperire risorse umane che possano imbarcarsi “forse perchè, invece di guadagnare lavorando e faticando, si preferisce percepire il reddito di cittadinanza”.