Nautica e porto: basta perdere tempo

ALGHERO – “Sul turismo nautico ho fatto mea culpa dopo che Ucina – Confindustria Nautica mi hanno rappresentato i dati e la potenzialità del settore e ho capito che attorno all’industria nautica ci sono molte cose. Sono una scettica pentita. In Italia il livello centrale deve riprendere la regia del coordinamento del turismo, la riforma del titolo 5 della Costituzione ha frammentato la politica turistica, ha depauperato, ha annientato la potenza del brand Italia ci è costata molto”. E’ Francesca Barracciu, sottosegretario alla Cultura del Governo Renzi a pronunciare queste parole durante il convegno “Turismo Nautico Ricchezza del Paese”, un incontro tra industria e politica organizzato dal Partito Democratico alla vigilia della discussione in Aula della Legge Delega per la riforma del Codice della Nautica da Diporto e della presentazione della Legge Finanziaria. L’ampio panel degli interventi ha visto alternarsi sul palco, coordinati da Gianluca Benamati, il capogruppo PD in commissione Attività Produttive, Commercio e Turismo, esponenti del Partito Democratico, del Governo e di Ucina – Confindustria Nautica. Soddisfazione del Presidente di Ucina – Confindustria Nautica, Carla Demaria. “Al Salone presenteremo una ricerca della Fondazione Symbola che ritocca il moltiplicatore di occupazione della nautica, prima fermo al 6,4% che mostrerà valori a due cifre. Per questo la nautica deve essere un argomento di cui questo paese discute per trarne beneficio”.

Una ricerca dell’Osservatorio Nautico Nazionale chiarisce alcuni valori economici, spesso sottovalutati, della nautica da diporto. Per un Paese alla ricerca della ripresa indica una strada importante. Queste alcune cifre: per ogni 3,8 barche si crea un posto di lavoro; per ogni addetto alla costruzione si creano 6,5 posti di lavoro nell’indotto. I diportisti sono tra i «turisti» più interessanti per spesa giornaliera distribuita sul territorio, che arriva a superare i cento euro pro capite al giorno. Il contributo al Pil del turismo nautico è di 1,5 miliardi, che purtroppo non sono distribuiti in maniera uniforme sulle nostre coste per praticare una corretta programmazione economica. “La nautica da diporto è un settore industriale e quindi va aiutato con politiche industriali conseguenti – ha affermato l’onorevole Tiziano Arlotti – lunedì arriva in aula la Legge Delega richiesta da Ucina, presentata dall’onorevole Mario Tullo, pensiamo di chiudere la discussione in settimana. Perché ci sembra importante arrivare al Salone Nautico di Genova con questo risultato per dare un segnale positivo. Il tema del Codice della Nautica da diporto mira a una semplificazione amministrativa decisa”. Dispone l’equiparazione a tutti gli effetti dei marina resort alle strutture turistico ricettive come già previsto dal decreto approvato prima dell’estate. “Cultura e Turismo non sono da considerare politiche di serie «B». Possono essere un pezzo del motore indispensabile per far ripartire il nostro paese”.

“Non possono che far piacere, seppur come ammette lei stessa, le tardive considerazioni del sottosegretario Barracciu e degli altri responsabili del mio partito riguardo un settore fondamentale per il rilancio dell’Italia e nello specifico della Sardegna”, cosi Enrico Daga, dirigente regionale dei democratici che continua “la mia città, Alghero, può e deve essere un esempio di questa rinascita, per questi motivi non comprendiamo il ritardo nell’avvio nell’avvio del procedimento per l’assegnazione della concessione del porto di Alghero, una perdita di tempo che contrasta con le dichiarazioni a vari livelli del Governatore Pigliaru e del Premier Renzi che parlano, un giorno si e l’altro pure, dell’urgenza dell’immediato sblocco di investimenti pubblici e privati nelle opere di maggiore importanza strategica per i vari territori”.

Nella foto Enrico Daga, consigliere comunale e dirigente regionale del Pd

 

Stefano Idili