CAGLIARI – La Quinta Commissione del Consiglio regionale ha concluso la settimana di audizioni sul Testo Unico del Turismo, frutto dell’accorpamento di ben 14 proposte di legge presentate da maggioranza e opposizione. Il parlamentino guidato da Luigi Lotto ha sentito i rappresentanti delle Camere di Commercio di Cagliari, Sassari, Nuoro e Oristano chiamati a dare spunti e suggerimenti sulla legge in discussione e, in particolare, sulla parte della norma dedicata alla creazione di una nuova governance per il turismo.
«Pensare a un nuovo modello di gestione e di organizzazione è oggi fondamentale – ha detto il presidente Lotto – obiettivo della Commissione è individuare strumenti idonei a favorire la crescita del settore turistico».
Un obiettivo condiviso da tutte le Camere di Commercio della Sardegna che, per gli effetti della riforma nazionale, modificheranno a breve i propri asset istituzionali. «Il decreto attuativo è tornato in Parlamento, in ogni caso la riforma che non intaccherà i servizi per le imprese – ha detto il presidente della Camera di Commercio di Nuoro e presidente di Unioncamere Sardegna Agostino Cicalò – noi siamo pronti a dare un contributo che consenta alla Regione di ragionare secondo una logica di sistema. Come enti pubblici possiamo svolgere un ruolo super partes di coordinamento e fare da collante tra imprese e istituzioni». Stessa disponibilità anche da parte dei presidenti delle Camere di Commercio di Sassari e Oristano Gavino Sini e Nando Faedda e del vicepresidente della Camera di Commercio di Cagliari Emanuele Garzia. «Occorre però agire in fretta – ha sottolineato Sini – i mercati mutano velocemente, serve una norma di ampio respiro che consenta di fidelizzare gli attuali flussi turistici e conquistarne degli altri. Le Camere di Commercio sono le istituzioni pubbliche più vicine alle imprese, quelle che per prime riescono a cogliere i cambiamenti. Per questo possiamo fare da interfaccia e trasferire le informazioni alla Regione. Il turismo si fonda su tre pilastri: logistica, servizi e accoglienza. L’equilibrio tra questi elementi è fondamentale. Pubblico e privato devono collaborare altrimenti il sistema non decolla. L’esperienza dell’Emilia Romagna lo dimostra. Lì è stato creato un sistema misto che funziona».
Le Camere di Commercio, che gestiscono attualmente l’anagrafe delle imprese, potrebbero fornire un contributo decisivo anche nella creazione di un registro dei B&B, richiesta avanzata da più parti alla luce del crescente abusivismo e della quasi totale assenza di controlli. L’obiettivo è salvaguardare e tutelare le strutture a conduzione familiare e, allo stesso tempo, regolamentare il settore. «I nostri sistemi informatici sono grado di gestire anche un anagrafe dedicata a soggetti non economici. Basta una partita Iva o un codice fiscale – hanno spiegato i vertici degli enti camerali – per qualificare i B&B e alzare il loro livello qualitativo c’è la necessità di una classificazione omogenea e di una rete di controlli. Non si possono avere 2500 soggetti sconosciuti». Nando Faedda, presidente della Camera di Commercio di Oristano, ha infine proposto di prevedere esplicitamente la presenza dei rappresentanti camerali nella cabina di regia alla quale la legge affida la predisposizione del Piano strategico regionale del turismo, strumento che definirà la politica turistica regionale indicandone le linee di indirizzo programmazione e coordinamento.
Nella foto dei turisti inglesi ad Alghero
S.I.