Urbanistica, Puddu deve studiare

CAGLIARI – “Se le regole chiare e semplici per il governo del territorio, promesse dal candidato presidente Mario Puddu, sono in linea con quanto il governo nazionale sta proponendo per attuare l’annunciato ‘cambiamento’, per la Sardegna si aprirebbe, in caso di vittoria del M5S alle prossime elezioni regionali, un periodo di vuoti proclami e mancate risposte, accompagnati magari da baldanzosi e minacciosi annunci ‘di andare al di là delle regole’. Nella foga di una campagna elettorale un po’ troppo anticipata, Mario Puddu parla di un testo non letto o letto molto male”. Così l’assessore dell’urbanistica Cristiano Erriu replica alle accuse dell’esponente del M5S.

“Tutto il testo unico in discussione in Consiglio – prosegue Erriu – è costruito avendo come riferimento proprio il Piano Paesaggistico, una conquista del centrosinistra e non della sua parte politica, e solo una sua scarsa conoscenza può far ritenere derogato dal disegno di legge. Non solo gli ormai improrogabili provvedimenti per l’adeguamento di strutture ricettive ormai obsolescenti erano già previsti dal PPR, ma a ulteriore tutela del patrimonio ambientale vengono ora introdotti ulteriori limiti quantitativi e qualitativi. Se gli ‘interessi dei signori del cemento’ demagogicamente invocati si concretizzano nel paio di centinaia di migliaia di metri cubi derivanti da una integrale applicazione degli incrementi, tali interessi appaiono veramente modesti e finalizzati piuttosto a creare occupazione attraverso il rilancio dell’offerta turistica, richiesta quasi unanimemente avanzata in tutti i dibattiti pubblici svolti nei territori. È inutile lanciare auspici per una riduzione del consumo di suolo, con i rituali richiami alla sostenibilità e compatibilità, se non si introducono, come fa in materia del tutto innovativa il disegno di legge, dispositivi che garantiscono concretamente questo risultato”.

“Per ottenere questo è fondamentale il processo di semplificazione e velocizzazione dell’approvazione dei PUC, previsto dal testo in discussione, l’introduzione di una gestione comunale di nuova edificazione strettamente necessaria e sottratta alle aspettative di rendita fondiaria e precise norme per il recupero e riordino urbano e delle strutture dismesse, norme evidentemente sfuggite alla superficiale lettura di Puddu. Appare singolare, inoltre, che lo stesso Puddu prometta di puntare a riqualificazione e recupero dell’esistente, quando il governo a cui egli fa riferimento, ha di fatto cancellato proprio le risorse destinate ai piani di riordino delle periferie”.

“Tante altre sono le importanti norme sfuggite alla lettura di Puddu, contenute in un testo che riduce a 90 articoli, ben coordinati e coerenti, centinaia e centinaia di norme contenute a oggi in leggi, direttive e circolari sovrapposte nel tempo in maniera scoordinata e contraddittoria. Se è comprensibile che in una fase di campagna elettorale incipiente si intervenga a ruota libera senza rispetto per la realtà, è meno comprensibile che si metta in discussione l’approvazione di un provvedimento sollecitato da sindacati, operatori economici, Ordini professionali e comuni cittadini”.

Nella foto Cristiano Erriu

S.I.