ALGHERO – “Nella seduta di ieri sera il Consiglio Comunale ha approvato il Piano di Valorizzazione della Bonifica ottenendo così uno storico risultato per tutta la città e soprattutto per i produttori agricoli professionali, i quali potranno finalmente, dopo un’attesa di decenni, accedere ai fondi PSR messi a disposizione dalla RAS. Questo risultato è stato possibile con i soli voti della Maggioranza. Il Movimento 5 Stelle ha votato contrario mentre il resto delle opposizioni ha abbandonato l’aula per varie ragioni”. Sono le consigliere bruniane di centrosinostra Giusy Piccone, Marina Millanta, Elisabetta Boglioli, Franca Carta, Donatella Marino, Ornella Piras, Gabriella Esposito, Marisa Castellini ad intervenire su quanto avvenuto nell’ultima seduta consigliare con l’attacco del sindaco alla Pulina. [Leggi]
Purtroppo però questa non è l’unica nota dolente e spiacevole della seduta. Infatti è successo molto di più e di più grave di quanto ci si possa attendere da chi è stato eletto per rappresentare le Istituzioni cittadine. Durante il proprio intervento la Consigliera Monica Pulina del Gruppo Misto ha offeso e mancato di rispetto in maniera inequivocabile a tutta l’aula consiliare, con parole pesanti e sconsiderate nei confronti della Giunta e del Sindaco, ma soprattutto del consigliere Mario Nonne. Un’assurda ed inadeguata carrellata di insulti personali che minano la credibilità delle Istituzioni rappresentate dalla stessa consigliera Pulina e che portano ad alimentare un odio ingiustificato nei confronti di chi, democraticamente eletto, ogni giorno si mette al lavoro con sacrificio per raggiungere obiettivi e traguardi utili per la collettività e per la città stessa.
Come donne ci chiediamo e ci interroghiamo su come possa essere possibile pretendere di ottenere rispetto e credibilità da parte della società e concorrere per il raggiungimento di quella parità tanto sognata ed inseguita da tempo se per prime ci rendiamo complici di atti tanto bassi e vili che ledono il lavoro duro che ogni giorno e con tanta fatica tentiamo di portare avanti. Un esempio su tutti è la Commissione Pari Opportunità, che dovrà essere in grado di portare avanti le istanze e le richieste di noi donne e di sensibilizzare il resto della società nell’interesse collettivo. Ma non possiamo pretendere di fornire insegnamenti o avere richieste se non prendiamo coscienza, per prime e come donne, di voler essere all’altezza del nostro ruolo nella società e ancor più nelle Istituzioni che siamo chiamate a rappresentare.”
Nella foto l’assessore Gabriella Esposito
S.I.