ALGHERO – Calabona sempre più simbolico. Così chiamato perchè solitamente protetto, calmo e sicuro per le imbarcazioni sta divenendo crocevia di quello che potrebbe essere, veramente, un laboratorio politico algherese. Forse, proprio per le sue caratteristiche da approdo derivanti dalla storia della marineria che, però, può anche trasformarsi in posto soggetto a improvvise burrasche.
Una velata allegoria per descrivere ciò che sta accadendo e che vede, come oramai noto, la ricerca di una rotta comune tra Centrosinistra, senza 5 Stelle, e “Polo Civico Sardista”, rotta che, però, potrebbe subire una virata verso altri lidi. E in particolare un ritorno all’approdo primigenio per entrambi gli schieramenti.
Pd, Futuro Comune, Orizzonte Comune, Italia Viva, Per Alghero, Podemos, Alleanza Verdi Sinistra, Fortza Paris,da una parte per Raimondo Caccioto e poi Riformatori Alghero, Partito Sardo d’Azione, Noi con Alghero e Sardegna al Centro 2020, che avrebbero come candidati ideali, Francesco Marinaro e Francesco Sasso e anche Gianni Martinelli. Nomi tutti importanti che però non avrebbero trovato unanimità.
E durante il conclave di ieri, nell'(ex?) porto sicuro di Calabona, il percorso unitario pare abbia incontrato venti avversi non palesemente utili ad andare avanti nel medesimo tracciato. Certo, non è escluso che un terzo nome possa riportare gli equipaggi sulla stessa rotta e, quello che si fa, è certamente uno piuttosto navigato: Mario Bruno.
Una sfida con Marco Tedde (alleanza che prevede i simboli di Forza Italia, Fdi, Lega, Udc, Azione, Prima Alghero e Patto Alghero) che sarebbe sicuramente accattivante e perfino anche attesa, da tempo. Ma, come già, detto non è escluso, salvo scogli insuperabili, che il così detto “Polo Civico Sardista”, viste “le sirene” dello stesso Tedde, ritorni nel porto madre. Dunque tutto questo fa comprendere che, a 10 giorni dalla chiusura dei termini, è tutto ancora in alto mare compreso il fatto che da Capitan Achab a Schettino è un attimo.