Verso l’11/09: Alghero può resistere

ALGHERO – Oramai sembra di essere dentro il “Secondo tragico Fantozzi”. Film mitico e stravisto. La parte in cui, mentre fingono di guardare la Corazzata Potemkin, ascoltano, alla bene meglio, i risultati della Nazionale di calcio che gioca proprio in quel momento contro l’Inghilterra. “Si diceva che aveva segnato anche Zoff di testa, su calcio d’angolo”. Ecco, questa, forse, è la migliore fotografia rispetto all’attuale scenario politico cittadino o meglio della sua narrazione.

Perchè, in effetti, rispetto a quanto si dice e scrive, poco o niente è cambiato in questi mesi, se non la certificazione del fallimento su più fronti nella gestione amministrativa in capo all’attuale sindaco e sostenitori. Tutto è rimasto immutato compreso il fil-rouge che lega questi anni in cui abbiamo assistito, nostro malgrado, alla estenuate ricerca di rientro nel Pd dei bruniani. Una fissazione con Alghero, sempre o quasi, nelle retrovie. E questo oggi pesa, molto. Del resto i risultati rispetto agli obiettivi posti ad inizio consigliatura sono praticamente nulli.

Ma per ritornare a Fantozzi, se ne sentono, scrivono e dicono di tutti i colori. Sul Pd, Upc, Nasone, Pirisi, Oggiano e non solo, ma praticamente su tutte le rappresentanze consigliari. Ma, per restare ai fatti, ad oggi, niente è cambiato. Linda Oggiano, per importanti impegni e problemi familiari vive e risiede a Roma. Alessandro Nasone è all’opposizione, così come Mimmo Pirisi, capogruppo del Pd. Conti alla mano, come detto più volte, la maggioranza, da mesi, non esiste più. Bruno, dunque, potrà, forse, anche superare lo scoglio del Consuntivo, ma come gli ripetono tutti da tempo, la sua esperienza è finita. “E’ solo far perdurare un’agonia per la città”, vine quasi quotidianamente detto.

E ancora, per restare sempre ai fatti, e non ai dettami proveniente da una parte della “grande bidda”, oggi, il Partito Democratico diffonderà una comunicazione in cui sarà resa nota la propria posizione che non potrà non riflettere il percorso di questi anni partendo proprio dalla campagna elettorale avversa all’attuale sindaco e dal posizionamento nei banchi della minoranza. Alghero non merita di essere finita nel tritacarne di correnti, congressi e congressini, questa città attende risposte, piccole e grandi, su diversi temi. Non ha bisogno di diventare la succursale di nessuna altra città messa, tra l’altro, molto peggio. Alghero riacquisti la sua identità, col suo modello di turismo (oggi sotto attacco) e ritorni a brillare, anche grazie alle scelte di qualcuno tentato da sirene che non hanno a cuore il futuro della riviera catalana d’Italia.

Nella foto il Municipio di Alghero

S.I.