ALGHERO – La calma apparente non deve ingannare. Non sono certo i caminetti, visto il periodo, a fare da teatro, ma tra aperitivi, telefonate, incontri (più o meno carbonari), caffè volanti e varie riunioni, la politica algherese è in pieno fermento. Questo soffuso movimentismo, però, non pare stia producendo, ancora, alcun effetto tangibile. Almeno, come detto, non in maniera così chiara ed evidente.
Certo, si può partire da un punto che, a sentire i protagonisti, è acclarato: il Centrodestra classico non andrà unito alle prossime elezioni comunali. O meglio, sicuramente Forza Italia non sarà alleata con Fratelli d’Italia e Lega ed, ovviamente, con Noi Con Alghero, lista civica colonna di questa amministrazione. Altro discorso per i Riformatori Sardi. E qui la matassa ritorna ad imbrogliarsi di nuovo.
Infatti, non è (più) un segreto che gli azzurri catalani, con in testa Marco Tedde, Giovanna Caria, Andrea Delogu e Nunzio Camerada, preferirebbero creare un’alleanza dei partiti moderati di centro piuttosto vasta. Pare addirittura fino a coinvolgere (con cui ci sono già da tempo interlocuzioni) la lista civica guidata da Mario Bruno, Pietro Sartore e Gabriella Esposito, “Per Alghero”. E non solo, si mormora pure che potrebbe esserci una “connessione” anche col Partito Democratico. Ovviamente della partita potrebbero far parte anche l’Udc, Psd’Az e Azione.
Fantapolitica? Non proprio. Del resto “la città è piccola e il popolo mormora”, diceva il saggio. E, anche in un quadro di analisi ritenuto più “classico” non è, anche in questo caso un segreto, che il Centrosinistra vorrebbe, almeno tra le fila maggioritarie dei dem, allargare al “Centro”. Alcuni passaggi sarebbero già stati fatti, ma ancora è tutto in divenire. D’altra parte, in questo caso, potrebbero nascere dei problemi coi 5 Stelle che non sarebbero così entusiasti di questo “allargamento”.
Ma, come sanno anche le ginquettas e soprattutto i vertici isolani e provinciali dei maggiori partiti dei Centrosinistra, Pd in testa, quest’area, senza un contributo più ampio, avrebbe maggiori, se non notevoli, difficoltà nel conquistare Porta Terra.
Tutto, o molto, ruota intorno ai candidati a sindaco. Quali nomi si fanno? Marco Tedde, se in campo, andrebbe certamente a chiudere quell’accordo diremmo “dei moderati”. Ma non solo, si fanno i nomi anche di Pietro Sartore e Pietrino Fois. Quest’ultimo è “chiacchierato” anche per l’alleanza più orientata a “destra” che vede in campo, come noto da tempo, anche Marco Di Gangi o dello stesso Mario Conoci, fatta salva la conferma di una scelta di non ricandidarsi. Altro “segreto di pulcinella” è quello di Raimondo Cacciotto come “prime mover” del Centrosinistra. Però, anche qui, non tutti sarebbero sulla stessa linea con anzi “forze centrifughe” pronta a far saltare il tavolo se non viene portato avanti altro nome. In ballo anche Enrico Daga (Pd), Gianni Cherchi (Podemos) e Roberto Ferrara (5 Stelle), senza considerare che anche “Orizzonte Comune”, forza che fa capo al prossimo assessore regionale al Turismo Franco Cuccureddu, vorrà dire la sua e la farà pesare e lo stesso dicasi per la civica che ha eletto l’unico consigliere regionale in Sardegna Valdo Di Nolfo.
Questi i nomi, diciamo, organici all’attuale panorama politico cittadino, ma sull’intero scenario e nelle varie opzioni è innegabile che ci siano anche delle, in certi casi avanzate, “intermediazioni” con due importanti avvocati locali, di cui uno con già esperienza politica alle spalle ovvero Francesco Sasso e il collega Stefano Carboni. Come sempre e, vista la condizione piuttosto frammentata e per certi versi inedita, tutto potrà succedere, d’altra parte sarebbe anche necessario che, anche in vista della prossima amministrazione, la Politica riprenda in mano il timone in maniera salda. Per il bene di tutti.