Vertenza “La Nuova”, Sindacati contro i vertici della Fondazione Sardegna

SASSARI – “La Fondazione Sardegna fa orecchie da mercante sulla vertenza dei lavoratori de La Nuova Sardegna”. La Uilcom e la SLC CGIL Sardegna attaccano il presidente della Fondazione Banco di Sardegna Giacomo Spissu dopo l’assemblea dei poligrafici del giornale, in mobilitazione dopo le ultime vicende relative alla proprietà del quotidiano regionale.

“Abbiamo tenuto un’assemblea con 17 lavoratori che sono soggetti alla cessione di ramo d’azienda prevista nel piano di trasformazione della Nuova Sardegna – racconta il segretario generale della Uilcom Sardegna Tonino Ortega – ma il Presidente Spissu e tutti i funzionari si sono negati, nonostante questa sia una vertenza che la Fondazione ha condiviso e avallato all’interno del CDA della Nuova Sardegna. Si è trattato di un atto grave e irrispettoso nei confronti dei lavoratori coinvolti e delle loro famiglie. La mancanza di dialogo e trasparenza da parte del Presidente Spissu e della Fondazione è un segnale allarmante, che alimenta la sensazione di abbandono e disinteresse verso i problemi concreti che stanno vivendo i dipendenti”.

Il segretario generale della SLC CGIL Sardegna Antonello Marongiu rafforza e sottolinea che “Il ruolo della Fondazione e dei soci sardi nel governo della SAE non può essere di mera presa d’atto delle azioni di SAE. Bisogna intervenire ora prima che si apra un ulteriore problema sui posti di lavoro e sui diritti delle 17 famiglie. Abbiamo perso 11 posti di lavoro solo pochi mesi fa a causa della esternalizzazione della commessa di stampa, non intendiamo attendere silenti il decorso degli eventi per poi pietire ammortizzatori sociali quando sarebbe troppo tardi.”

“L’assemblea permanente – evidenziano ancora i segretari – ha evidenziato il profondo disagio e le preoccupazioni legittime dei 17 lavoratori che rischiano di essere penalizzati da una cessione di ramo d’azienda che non sembra garantire tutele adeguate né prospettive chiare per il futuro. È inaccettabile che, di fronte a una situazione così delicata, i rappresentanti istituzionali scelgano di sottrarsi al confronto. La politica ha il dovere di ascoltare le grida di dolore di un territorio già in sofferenza, soprattutto una istituzione come la Fondazione Banco di Sardegna che ha tra le sue finalità istituzionali quella di perseguire lo sviluppo e l’occupazione”.

“Non ci arrenderemo. Continueremo questa battaglia a sostegno delle 17 famiglie, con gli altri due soci sardi e a breve chiederemo un incontro anche al Sindaco di Sassari. La vertenza continua. Speriamo che il presidente Spissu si renda conto dell’atteggiamento vergognoso che la Fondazione ha avuto ieri e ci convochi al più presto”.