ALGHERO – “Questo è il momento di stare uniti, fare fronte unico e trasformare gli emendamenti in osservazioni”. Questo l’appello del consigliere regionale Marco Tedde durante l’incontro organizzato da Forza Italia Alghero sul tema della “Variante della Bonifica”. Parole rivolte in primis ai rappresentanti dei Comitati di Borgata, presenti ieri sera nella sede del partito, con Tonina Desogos (Maristella) e Antonio Zidda (Sa Segada), mentre Giuseppina Congiu per Guardia Grande ha ringraziato per l’attenzione al tema, ma si trova fuori Alghero. “L’unica cosa positiva dell’ennesimo pasticcio e abominio normativo dell’amministrazione Bruno è aver unito, se non nella forma, almeno nella sostanza, i vari organismi che rappresentano le borgate e dunque la bonifica”, ha continuato Tedde.
Prima sono stati i consiglieri a ricordare i passaggi e gli accadimenti legati alla variante urbanistica riguardante l’agro. “Nata – ha ricordato Nunzio Camerada – per permettere agli imprenditori agricoli di poter accedere ai bandi del Piano di Sviluppo Rurale, obiettivo già mancato viste le scadenze (seppur dilazionate) imposte dalle Regione ed invece ci troviamo con indicazioni che impediscono ai poter realizzare degli interventi agricoli nei poderi contigui, quando, ad esempio, si possono realizzare tranquillamente le piscine, ma dunque di quale agricoltura stiamo parlando?”. E poi Maurizio Pirisi. “Ciò che fa veramente indignare è che coloro che oggi propongono, realizzano e fanno votare, in tutta fretta e con evidenti problemi formali, con anche rilevanza penale rispetto all’incompatibilità di almeno tre consiglieri di maggioranza, sono il sindaco, primo difensore e sostenitore (votando gli atti anche in Consiglio Regionale come membro della maggioranza di centrosinistra) della legge Salvacoste e Ppr di Soru e poi il suo vice che, col suo partito, impedì al centrodestra di approvare il Puc“. Dunque per il capogruppo azzurro “oggi, sindaco e vice, sono i meno indicati a puntare il dito contro gli altri e le opposizioni e soprattutto evitino di fare ricadere sui cittadini, in questo caso i residenti dell’agro, le loro gravi responsabilità e incapacità”.
Prima di passare al tecnico, dottore agronomo Ferdinando Manconi, il coordinatore cittadino Andrea Delogu a ribadito il fatto che, come anche detto da Michele Pais, “il centrosinistra di Bruno ha perso solo tempo con l’unico obiettivo di conquistare qualche titolone sui giornali di riferimento, ma alla prova dei fatti, ha scontentato tutti comprese forze politiche, come il Pd e Gruppo Misto, che hanno cercato fino all’ultimo di migliorare il piano e portare in aula le reali e vere istanze dei residenti”. Esigenze che sono approdate in Consiglio tramite gli emendamenti: tutti bocciati. “E’ chiara che c’è stata una volontà pregiudiziale basata su altre dinamiche, diciamo politiche, e non tecniche e formali, rispetto agli emendamenti che erano finalizzati per dare un contributo fattivo al piano e adattarlo alle linee dei Psr e dunque degli agricoltori, ma invece, com’è noto, sia quelli di Forza Italia che gli altri sono stati tutti respinti”, ha ricordato Manconi. Sulla stessa lunghezza d’onda Monica Pulina che, tralasciando gli attacchi ricevuti in aula dal sindaco, ha ribadito che l’intento era quello di dare un contributo, non è stato accettato? Ne prendiamo atto, ma poi non si pianga sul latte versato”.
E poi, il passaggio più importante, ovvero quello dei rappresentanti dei Comitati che hanno fatto emergere dei dati interessanti. “In totale, tra tutti i terreni della bonifica, questa variante interessa neanche cinquanta poderi”, hanno commentato Desogos e Zidda “questo perchè è stato predisposto in maniera sbagliata rispetto alle reali esigenze degli operatori e ciò è alla base della nostra totale contrarietà a questo cosi detto piano che poi è solo una variante per pochi mentre la vera motivazione, ovvero l’impulso allo sviluppo agricolo, è totalmente mancante e rende nullo questo atto e di questo ne rispondono soprattutto coloro che si sono eretti a rappresentanti delle borgate in Consiglio”. Ma, come detto, la vera nullità della “Variante della Bonifica” arriverà dalla segnalazione agli organismi preposti (per adesso la segreteria generale del Comune) e poi alla Procura della Repubblica “qualcuno sta giocando col fuoco, votare una delibera con chiare ed evidenti incompatibilità, per legami entro il quarto grado di parentela, comporta anche il reato penale di abuso d’ufficio”.
Nella foto l’incontro di ieri con l’intervento di Tonina Desogos e i rappresentanti di Forza Italia
S.I.