CAGLIARI – “Il bilancio completo delle amministrative lo si farà dopo il ballottaggio dei due centri più grandi, Oristano e Selargius, nei quali si va ad un confronto tradizionale centrodestra-centrosinistra mentre l’altro capoluogo di provincia che andava al voto, Lanusei, ha visto il segretario provinciale del PD dell’Ogliastra Davide Burchi eletto Sindaco. La bassa affluenza è sicuramente influenzata da una campagna nazionale sottotono, che non si è sentita, condizionata dal dibattito politico concentrato sulla legge elettorale, che richiedeva un basso livello di conflitto.” Lo afferma in una nota il senatore del PD Silvio Lai.
“I risultati del primo turno ci dicono che la Sardegna si muove esattamente come il resto del Paese: molte liste civiche, un ritorno ad un bipolarismo classico nei ballottaggi, un raffreddamento del voto verso il Movimento Cinque Stelle, anch’esso non particolarmente impegnato su questo turno di amministrative. Emblematico il fatto che nei principali centri i candidati di M5S non sono arrivati al ballottaggio, mentre per due anni di seguito ci arrivavano e vincevano, e, soprattutto sono decisamente indietro rispetto agli altri candidati. Oltre a Lanusei sono tante le amministrazioni dove il lavoro dei sindaci uscenti o l’unità delle alleanze hanno dato risultati che i cittadini hanno apprezzato con il voto”.
“In Sardegna, anche senza che gli effetti della nuova segreteria regionale del PD si potessero manifestare chiaramente, il centrosinistra mostra un primo segnale di ripresa, e si vede che dove c’è capacità di unire e innovazione si ottengono i risultati. Soprattutto le nuove amministrazioni locali possono essere una nuova linfa per l’alleanza di centrosinistra sovranista regionale, per un rilancio politico utile e opportuno. Ora si deve proseguire il lavoro per il difficile ballottaggio a Selargius ed Oristano dove si riparte da capo e i candidati del centrosinistra hanno la possibilità di proporsi bene a tutti i cittadini”.
Nella foto il senatore Silvio Lai
S.I.