ALGHERO – Sullo scambio di vedute tra Nizzi e Salvini intervengono Marco Tedde e Giovanna Caria, candidati di Forza Italia. “Crediamo che in relazione all’istituzione del limite di 30 km orari sul territorio comunale, non si possa fare a meno di rilevare che questo limite è una delle misure chiave del Piano Nazionale per la Sicurezza Stradale 2030 elaborato dal Ministero dei Trasporti. La “città 30” rappresenta un modello sempre più diffuso nelle città europee e non sorprende che alcune città italiane, tra le quali Olbia, abbiano adottato questa politica, supportata peraltro da linee guida internazionali. Riteniamo evidente che la scelta di imporre direttive contro il limite di velocità, limita fortemente il diritto dei sindaci di governare i loro territori e di rendere vivibili e attraenti i centri urbani. Sarebbe apprezzabile una rivisitazione intelligente delle linee programmatiche del ministero non in linea con il diritto – dovere dei sindaci di amministrare i propri territori e con le scelte di mobilità intraprese dalle diverse amministrazioni locali, anche al fine di evitare inutili contenziosi giudiziari.
La direttiva ministeriale ci pare sbilanciata e ci piacerebbe che tenesse in maggiore considerazione la primaria esigenza di garantire l’incolumità dei cittadini e la sicurezza stradale. La sicurezza di pedoni, ciclisti e automobilisti è una priorità di tutti i sindaci, i quali sono i soggetti più adatti nel valutare le esigenze di mobilità e sicurezza dei cittadini.
Auspichiamo che il dibattito sul tema si sposti su altri ambiti. In particolare sulla sensibilizzazione e l’importanza del rispetto delle regole della strada, sulla vivibilità dei centri urbani e sulla correlazione tra sicurezza di pedoni e ciclisti e la velocità del traffico automobilistico.
Forza Italia auspica un superamento delle contrapposizioni ideologiche, affinchè l’attenzione si sposti sul principale obiettivo di salvare vite umane e di migliorare i nostri centri urbani.
Partendo da questo criterio guida, le azioni da intraprendere non devono essere spinte da azioni legate alla campagna elettorale ma da esigenze di sicurezza e salute delle persone sulle quali Governo e Parlamento devono lavorare per poter dare risposte concrete ai cittadini.